venerdì 16 marzo 2018

Versace on the floor

Se Bruno Mars, con la canzone "Versace on the floor" fa riferimento all'abito firmato Versace che viene gettato per terra, in questo blog si parlerà di Gianni Versace in carne e ossa per terra, morto.


Infatti, Gianni Versace fu assassinato sulla scalinata della sua tenuta a Miami, circa vent'anni fa. La morte di questo genio indiscusso ha scosso radicalmente il mondo dell'alta moda, ma, in seguito all'omicidio dell'artista, l'impero è stato ereditato dalla sorella Donatella Versace, per la quale Gianni disegnava i vestiti prima di raggiungere l'apice del successo. In occasione del ventesimo anniversario della sua morte, il regista Ryan Murphy, conosciuto già per altre serie televisive come "American Horror Story" e "Il Caso O. J. Simpson", ha deciso di raccontare la storia con un'altra fiction chiamata "L'assassinio di Gianni Versace".

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"Cosa sarebbe la casa Versace senza di te?""Saresti tu".


Trailer ufficiale "L'assassinio di Gianni Versace"



Quelle citate sopra sono le parole che Donatella rivolge al fratello il giorno prima della sua scomparsa, presenti nel trailer ufficiale della serie tv, in cui viene particolarmente evidenziato il rapporto tra Gianni e Donatella. Lo stilista ha da sempre disegnato abiti lussuosi per la sorella, insegnandole a mantenere sempre la testa alta e rendendola sicura di sè, pronta per guidare il marchio Versace alla morte del fratello. 

Gli attori che interpretano la serie sono molto simili alla realtà, infatti, nei panni di Gianni Versace troviamo Edgar Ramirez, l'assassino Andrew Cunanan è interpretato da Darren Criss, presente anche nella serie televisiva musicale "Glee", mentre il ruolo del fidanzato di Gianni è stato assegnato al cantante Ricky Martin. Donatella è interpretata dall'attrice spagnola Penelope Crùz, non proprio simile alla stilista di oggi, ma che incarna decisamente la Donatella di vent'anni fa.
A sinistra Edgar Ramirez; a destra Gianni Versace

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A sinistra Darren Criss; a destra Andrew Cunanan


A sinistra Penelope Crùz; a destra Donatella Versace

A sinistra Ricky Martin; a destra Antonio D'Amico
Questa serie tv non solo parla dell'omicidio di un dio della moda,ma tratta anche argomenti come l'omofobia, quasi un taboo per l'America degli anni '90, e l'invidia.

Siamo a Miami, nel 15 Luglio 1997. Gianni Versace esce dalla sua maestosa villa per prendere di persona il giornale e, pochi minuti dopo, ci troviamo di fronte al corpo di Gianni Versace, appena colpito da un proiettile. Accanto a lui, il suo amante Antonio D'Amico tenta di soccorrerlo, mentre grida di chiamare aiuto. E' così che inizia la storia dell'omicidio dell'artista. In seguito, durante la serie che procede a ritroso nel tempo, assistiamo a tutti gli omicidi che precedono quello di Versace, architettati da Andrew Cunanan, un ventitreenne  Americano di origine asiatica che sfruttava il suo fascino giovanile per intrecciare relazioni e uccidere i suoi partners, uomini ricchi e di alta elevazione sociale. Ma il suo obiettivo non era quello di prendere i loro soldi. Forse a causa della droga? Della consapevolezza (errata) di aver contratto l'HIV? Oppure dell'invidia? Le cause sono tutt'ora incerte. Quello che è certo è che per un artista del calibro di Gianni Versace è possibile finire nel mirino di uno psicopatico. Infatti non è l'unico a cui è successa una disgrazia simile, perché altri artisti come John Lennon, Marvin Gaye e Peter Tosh sono morti in modo analogo.


La serie oltre ad aver suscitato molta curiosità tra gli spettatori, ha anche scatenato il malcontento della famiglia Versace, la quale ha dichiarato di non aver autorizzato e di non avere avuto alcun coinvolgimento nella serie televisiva dedicata alla morte di Gianni Versace e che quindi dovrebbe essere considerata un'opera di finzione. Dichiarano inoltre che la serie è basata su un libro di Maureen Orth, la quale non avrebbe mai chiesto informazioni alla famiglia Versace, ma avrebbe utilizzato pettegolezzi per rendere la storia più intrigante pur avendo reso evidenti delle contraddizioni. 

Infine, l'attrice Penelope Crùz sosteneva che non avrebbe partecipato alle riprese se Donatella, sua grande amica, non le avesse dato la sua benedizione che naturalmente non ha tardato ad arrivare insieme ad un maestoso mazzo di fiori. In fondo, la morte dello stilista è tutt'ora circondata da un alone di mistero e di curiosità e quale modo migliore di spiegarla se non attraverso una serie tv capace di tenere chiunque incollato allo schermo?  


La serie è riuscita a spiegare la morte del genio della moda e la vita dell'assassino Andrew Cunanan, insieme agli altri quattro omicidi avvenuti prima di quelli di Gianni. Eppure restano ancora numerose domande senza risposta. 

Al funerale di Versace piangono artisti del calibro di Sting ed Elton John, uno dei pochi artisti dichiaratamente gay.

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Sting con la moglie, Diana Spencer ed Elton John ai funerali di Gianni Versace


Fortunatamente, il marchio Versace ha avuto un grande successo anche grazie alla caparbietà di Donatella che, per celebrare i vent'anni dalla morte del fratello, ha organizzato una sfilata per esibire le stampe e i colori che hanno reso il brand famoso e per fare ciò ha invitato cinque delle top model più importanti della storia: Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Carla Bruni, Cindy Crawford ed Helen Christensen.



da sinistra : Carla Bruni, Claudia Schiffer, Donatella Versace, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Helena Christensen














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