Cos'è un film cult?
Per entrare in quest’ottica abbiamo chiesto a due esperti, Savino Genovese e Viren Beltramo, fondatori della compagnia GenoveseBeltramo, di dare la loro definizione di “film cult”.
Come si evince dall’intervista, sono numerosi gli elementi importanti per la realizzazione di un buon film. Dagli anni 20’ agli anni 2000 la sperimentazione di questi elementi ha caratterizzato numerosi dei film che oggi vengono considerati “cult” se non capisaldi stessi della cinematografia mondiale.
9 film cult dagli anni '20 agli anni 2000
- anni '20: Nosferatu il Vampiro
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Partendo dagli anni 20’ un film considerato un vero e proprio caposaldo del cinema horror ed espressionista tedesco è “Nosferatu-Il Vampiro” di Friedrich Wilhelm Murnau del 1922. Il film è stata la prima di numerose trasposizioni del celebre romanzo di Bram Stoker “Dracula”. Il film di Murnau ispirò anche numerosi registi fra cui Werner Herzog che nel 1979 ne diresse il remake: “Nosferatu-il principe della notte”. Subito dopo la pubblicazione, Murnau venne denunciato dagli eredi di Stoker per violazione dei diritti d’autore, in quanto il film venne girato senza il loro permesso. In seguito Murnau fu costretto a distruggere tutte le copie del film riuscendo però a salvarne una che venne in seguito restaurata e ripubblicata grazie alla quale oggi è possibile
vedere questo grande classico del cinema horror.
- anni '30: Via col vento
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Rossella e Rhett |
Trama breve:
Rossella O'Hara (Vivien Leigh) è innamorata di Ashley (Leslie Howard) che sposa Melania. Crederà di amarlo per tutta la vita. Nel frattempo si sposa tre volte. L'ultimo marito è Rhett Butler (Clark Gable), ma la loro vita è inquinata dall' indimenticabile amore di lei per l'altro.
Rhett che lascia Rossella tornare a Tara da sola, decidendo di andare a combattere nella campagna di Atlanta
- anni '40: Il grande dittatore
L’anno dopo l’uscita di Via col vento nelle sale americane venne proiettato “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin altro assoluto capolavoro cinematografico, ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar. Il film è un’evidente parodia del nazismo e di Adolf Hitler stesso: un vero e proprio schiaffo in faccia per tutti gli stati coinvolti nella guerra, tanto che venne fin da subito vietato in quasi tutta Europa. Nei pochi paesi europei dove venne proiettato, come nel Regno Unito, venne largamente censurato per evitare di peggiorare i già precari rapporti con la Germania ma dopo che la situazione fra i due stati peggiorò irreparabilmente “Il grande dittatore” venne affrancato dalla censura e proiettato per la prima volta nel 1941. Trama breve:
Un piccolo barbiere ebreo di una cittadina tedesca somiglia moltissimo al dittatore che ha dato il via ad una campagna razzista. Al pover'uomo ne capitano di tutti i colori, ma sfruttando la somiglianza si toglie anche qualche soddisfazione.
il famoso discorso del barbiere ebreo in una proclamazione di amore, libertà e solidarietà che gli uomini che dovranno ricordare e riaccendere in tempi migliori
- anni 50': Gioventù bruciata
Un altro elemento che rende un film “cult”, come diceva nell’intervista Viren Beltramo, è la capacità di smuovere intere generazioni. E’ il caso del film “Gioventù bruciata” di Nicholas Ray del 1955 dove il titolo stesso è diventato parte del linguaggio comune. Il film si rivolge ad un’intera generazione di ragazzi, quella post-bellica. Essi vengono presentati come i “ribelli senza causa”, figli del disincanto, nel doloroso passaggio all’età adulta. Ad accrescere la fama del film furono le misteriose morti dei tre attori protagonisti fra cui James Dean che morì un mese prima dell’uscita del film a causa di un incidente automobilistico. Questi avvenimenti contribuirono a creare la fama del film come “maledetto” Trama breve:
È la storia di tre ragazzi: uno disprezza il padre vessato dalla moglie, l'altro è del tutto ignorato dai genitori e vive con una governante, la terza è addirittura odiata dalla madre e dal padre.
Jim che, fermato dalla band di Buzz, partecipa alla cosiddetta "chicken run", una prova di coraggio
- anni '60: Psyco
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unanime dalla critica che criticò il film definendolo troppo violento e non degno dell’autore. Altri critici invece accolsero positivamente la pellicola descrivendo “lo sguardo di Psyco” come innovativo e persuasivo tanto da far identificare lo spettatore nei colpevoli. Psyco fece nascere una moltitudine di opere fra cui 3 sequel, uno spin-off, un remake, un reboot e una parodia. Come dice Truffaut, un noto regista e critico cinematografico francese che nel 1974 vinse l'Oscar per miglior film straniero, ciò che più rende davvero innovativo Psyco è la poca importanza con cui caratterizza i personaggi ponendo invece l’accento sulla fotografia, il montaggio, la colonna sonora e tutto l’aspetto puramente tecnico per “far urlare” il pubblico e farlo innamorare del film puro.
Trama breve:
Una bella impiegata ruba quarantamila dollari e fugge. Cambia la macchina, si trova nel mezzo di un temporale e decide di passare la notte in un motel, ignara dell'assassino che si aggira sul posto.
- anni '70: Arancia meccanica
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Creò subito scalpore per la grande violenza rappresentata, ma allo stesso tempo denunciò una realtà politica e sociale sempre più reale. Il film è ambientato in un futuro distopico in cui l’ultraviolenza è parte integrante della società. Il film tratta temi come il libero arbitrio, la contrapposizione tra la bestialità dell’uomo e la sua parte razionale, ma soprattutto Kubrick critica le istituzioni carcerarie e del governo che ignorano le esigenze dei cittadini cercando di annullare l’individuo stesso e la condizione delle donne che, con l’avvento dei mass-media, iniziavano ad essere utilizzate come veri e propri oggetti nelle pubblicità.
Trama breve:
Alex è un giovane senza arte né parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di criminale, chiamati Drughi.
Alex nella scena in cui assale violentemente due Drughi suoi compagni, per ristabilire la sua leadership sulla banda criminale
- anni '80: E.T. l'extraterrestre
Trama breve:
Una notte una misteriosa astronave atterra in una foresta della California, ma, riprendendo il volo, un extraterrestre viene abbandonato indifeso dai suoi compagni. In una realtà in cui gli adulti non sono presenti o hanno malvagie intenzioni, E.T. viene aiutato da un bambino a ritrovare la strada di casa.
Elliot (Henry Thomas) ed E.T. nella scena in cui scappano dalla polizia dove si può notare come la colonna sonora si integri perfettamente e rappresenti lo stato d'animo dei personaggi
- anni '90: Pulp fiction
Un altro film considerato ancora oggi uno dei più grandi capolavori della cinematografia mondiale è Pulp fiction di Quentin Tarantino del 1994. Particolarmente innovativi furono gli espedienti narrativi utilizzati come il tema della valigetta, mai mostrata sullo schermo o nominata ma centrale in tutto il corso del film; altro espediente utilizzato è quello della toilette: le scene ambientate nella toilette sono numerose e segnano un momento di rottura tra la storia prima di entrare nella toilette a dopo, dall’accettabile all’inaccetabile. Altro espediente utilizzato è “Ezechiele 25:17” passo della bibbia che uno dei personaggi, Jules, recita dopo aver ucciso qualcuno. In realtà questo passo non esiste. Trama breve:
Los Angeles. Due rapinatori, Zucchino e Coniglietta, decidono di mettere in atto il prossimo colpo nella caffetteria in cui stanno facendo colazione. I killer Vincent Vega e Jules Winnfield recuperano una valigetta dal contenuto segreto, puliscono la loro macchina insozzata del sangue di uno spacciatore con l'aiuto di Mr. Wolf e finiscono nel locale della prima storia.
Quattro storie di violenza s'intersecano in una struttura apparentemente circolare che va avanti e indietro nel tempo.
La scena, diventata iconica, della sfida di ballo di Mia e Vincent per vincere un trofeo
- anni 2000: Requiem for a dream
Infine, uno dei film cult ad inaugurare il ventunesimo secolo è sicuramente “Requiem for a dream” di Darren Aronofsky, il regista di "Il cigno nero" . Il film è noto per le scene particolarmente violente e disturbanti ma anche per l’incredibile importanza della colonna sonora diventata celebre in tutto il mondo. Il film tratta il tema universale della dipendenza con l’espediente delle stagioni omettendo volontariamente la primavera, simbolo di rinascita. Il film è composto da scene estremamente brevi con più di 2000 tagli complessivi (in media un lungometraggio ha 600/700 tagli).Trama breve:
A Coney Island si intessono le vicende di Sara Goldfarb, teledipendente con l'assillo di partecipare a uno show televisivo, di suo figlio Harry, tossicodipendente con l'aspirazione di avviare una boutique con la sua ragazza, anch'ella tossicodipendente, e del loro comune amico Tyrone. I sogni si trasformeranno in incubi e la dura realtà della droga cancellerà ogni aspirazione.
L'ultima scena del film in cui tutti assumono una posizione fetale mentre ripensano ai propri sogni
Quelli sopra citati sono solo alcuni dei film che hanno fatto la storia e che oggi si possono definire “cult”. Chiedendo a persone di età diverse, appassionati, esperti o semplici spettatori, altri titoli citati sono stati “Roma città aperta” di Rossellini, “Shining” di Kubrick, “Hair” di Forman, “Guerra e pace” di Vidor e “Philadelphia” di Demme.
In conclusione è possibile affermare che il cinema è composto da numerosissime sfaccettature, così diverse fra loro da poter permettere a chiunque di trovare quella che più gli appartiene e trovare così la propria giusta definizione di “film cult”.
Federica Balia e Beatrice Culotta
che serie e diligenti che siete
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